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IL NOSTRO PROGETTO

 

Il nostro obiettivo è creare il primo ospedale italiano, e nel mondo, dedicato esclusivamente all’accoglienza, assistenza e cura a bambini nativi di Paesi in via di sviluppo, affetti da patologie importanti non trattabili nei luoghi di origine per mancanza di strutture adeguate, professionisti specializzati e risorse economiche ma curabili in contesti europei. Abbiamo pensato a un ospedale senza barriere di razza, nazionalità, lingua, religione e cultura, accessibile ad ogni piccola creatura bisognosa del nostro aiuto, proveniente da ogni parte del mondo. Così, per concretizzare il nostro intento, abbiamo voluto una struttura e una sede che fosse al centro dell’Italia, come al centro del nostro operato è il benessere della persona e l’attenzione alla vita. Le abbiamo trovate a Loreto, all’Ospedale Santa Casa, dove disponiamo di un’area di 300 m2, attualmente in disuso, che necessita di opere di ristrutturazione che vorremmo completare al più presto, aprendo così le porte ad ogni bambino e ambendo a diventare centro di riferimento internazionale per le cure pediatriche.

Ci aiuteranno a compiere la nostra missione e il nostro progetto tutti i medici, fondazioni, enti benefici, associazioni umanitarie, missioni, privati, strutture sanitare internazionali o chiunque creda nel valore della vita e si prodighi nella cura e assistenza dei piccoli, tendendo una mano a chi ha bisogno di aiuto. A tutti offriamo un luogo protetto, efficiente e dotato di strumenti e attrezzatura all’avanguardia nel quale adempiere la propria ‘missione’ umanitaria a titolo volontaristico e dove poter attuare un percorso di cura efficace, il migliore e il più all’avanguardia per la risoluzione della patologia, da cui sia bandita ogni forma di dolore, specie se inutile, e lo stigma della deformità a favore di un impegno verso la tutela del benessere e di ritorno a una conduzione della vita quanto più normale possibile e libera da malattia.

Non amiamo perdere tempo. Per questo la nostra struttura sarà concepita come un ospedale multidisciplinare nel quale l’attività sarà determinata ciclicamente da ‘un progetto’. Ovvero ci impegneremo a collaborare con le diverse associazioni umanitarie, o a gestire le richieste che ci perverranno in modo da ricoverare un gruppo di piccoli pazienti, tutti affetti da un medesimo o simile problema con caratteristiche chirurgiche e di trattamento affini, trattenendoli per il periodo necessario alla cura e a un recupero di uno stato di salute che consenta il rientro al paese di origine. Ogni tempo morto all’interno della struttura sarà azzerato; il periodo di degenza di un gruppo di piccoli sarà occasione di nuova ‘programmazione’, adempiendo a successive richieste, diversi percorsi di cura, ricercando specialisti volontari ad hoc e per organizzare l’arrivo ed il migliore trattamento dei nuovi bambini.

Accogliere la vita significa per noi anche organizzare il viaggio, sbrigare la burocrazia, dare ospitalità al piccolo e al suo accompagnatore per tutto il periodo di permanenza, garantendo tutela, attenzione alle necessità della persona e delle sue tradizioni culturali fino al momento del ritorno a casa. Perché l’esperienza della malattia sia per i piccoli solo un lontano ricordo, proiettandoli invece verso una vita nuova.

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